5.10.17

VACCINAZIONI, MENZOGNE E SEGRETI DI STATO

 
Settembre 2014. Da Sinistra: Ranieri Guerra, Consigliere Scientifico Ambasciata a Washington, il Presidente dell’AIFA Sergio Pecorelli, Bill Corr, UnderSecretary for Human Health Services (HHS), il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Vice Ambasciatore italiano a Washington, Ministro Luca Franchetti Pardo

di Gianni Lannes

«Beatrice Lorenzin nell’esprimere il suo apprezzamento ha ricordato anche che “un mese fa, al comitato regionale europeo dell’Oms, è stato siglato il primo documento strategico congiunto che stabilisce le priorità di sviluppo e collaborazione tra il nostro Paese e l’Oms per i prossimi anni”» riporta testualmente il Quotidiano Sanità del 3 ottobre 2017.


«Italia ok nella sanità» ripete Stefan Oschmann, ceo di Merck-Serono. «Dal mio punto di vista, in Europa l’Italia sta mettendo in atto le politiche più innovative nell’ambito della sanità. Il governo italiano sta lavorando molto in questo senso. E noi consideriamo ciò in maniera molto positiva». La Merck ha ospitato in passato a Bari Matteo Renzi, inoltre ha elargito ben 750 mila euro ad una società di medici italiani che ha poi redatto il piano vaccinale in vigore dal gennaio 2017. La fondazione Open di Renzi ha incassato 4 milioni di euro. Chi gli ha dato tutto quel denaro e perché? Matteo Renzi più volte interpellato tace. Forse ha qualcosa da nascondere visto che ha partecipato anche agli incontri della Glaxo Smith Kline ed ha ricevuto a Palazzo Chigi gli emissari delle multinazionali farmaceutiche presenti in Italia. Il "bomba" toscano ha mantenuto qualche promessa?

Nella colonia Italia mandano in onda crimini contro l’umanità. Global Health Security e Raniero Guerra (con un piede nella fondazione Glaxo)appena promosso dall’Oms per aver realizzato il “lavoro sporco” nel belpaese: due nomi non da non dimenticare, soprattutto l’ultimo che a qualche volenteroso magistrato potrebbe dire molto, quanto alla violazione dei diritti umani.
 
Ancora una volta il Parlamento italiano è stato esautorato dalle sue funzioni di controllo e ratifica di accordi internazionali stipulati dall’esecutivo tricolore, all’insaputa del popolo italiano e contro gli interessi vitali del medesimo.
Non è la prima volta. Era già accaduto, come ho avuto modo di sottolineare in passato, nel 2014, quando il 26 settembre appunto di tre anni fa, il ministro Lorenzin, accompagnata dal barone accademico Sergio Pecorelli (allora a capo dell’Aifa, poi costretto a dimettersi per giganteschi conflitti di interesse) e da Raniero Guerra presente in veste di consulente scientifico dell’ambasciata italiana a Washington, aveva preso l’ordine da Obama in persona, di trasformare i minori italiani in cavie delle multinazionali farmaceutiche. Il comunicato stampa 387 targato Aifa del 29 settembre 2014 recita:

«Washington, 29 settembre 2014 – L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama».

Un altro comunicato del ministero lorenziniano attesta:

«Il 26 settembre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è  intervenuta alla Casa Bianca invitata dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama al summit mondiale su “Global Health Security Agenda” dove si discute di sicurezza e delle emergenze in tema di salute. In particolare si affrontano le problematiche degli agenti infettivi, sia microbici che virali, della loro sorveglianza e di come combatterli, incluso il problema della resistenza anti microbica, considerata un problema prioritario dall'Organizzazione mondiale della sanità. In agenda l'emergenza Ebola che ha colpito i Paesi africani, e la necessità di un impegno comune con interventi integrati sia a livello locale che globale per evitare che l'epidemia si allarghi. Il ministro della Salute ha spiegato che il nostro Paese, unico nel panorama mondiale, adotta la formula del "One Health", cioè la pratica di  tenere insieme la salute umana, animale e la sicurezza degli alimenti sotto il controllo di un singolo ministero, quello della Salute. Il che permette  di pianificare e affrontare in modo coordinato, efficace e tempestivo le problematiche che insorgono, fornendo ai cittadini un maggior senso di sicurezza e protezione. Tutto ciò accade in Italia fin dal 1958,  e questo approccio viene oggi considerato con enorme interesse e come esempio di organizzazione moderna e innovativa dai paesi presenti al summit. È stata formalizzata la leadership dell'Italia nel campo delle immunizzazioni, decisa in estate al vertice di Giacarta; in una parola spetterà al nostro Paese predisporre i piani strategici di implementazione, comunicazione e monitoraggio sulle vaccinazioni nelle varie parti del mondo, in particolare per la prevenzione di quelle malattie infettive che possono causare anche estese epidemie. Importantissimo viene considerato l'aspetto educativo e di comunicazione nei confronti delle persone a favore delle vaccinazioni, a cominciare dal morbillo, attraverso campagne di informazione per le  immunizzazioni. Di grande rilevanza l'impegno da noi assunto per il bacino del Mediterraneo: grazie alle solide relazioni bilaterali con i Paesi dell'area e alle collaborazioni in tema sanitario è stato chiesto all'Italia di rafforzare il cordone sanitario per le malattie infettive (come la Tbc) spesso favorite da quelle croniche, nonché dai problemi di malnutrizione. Questo perché il nostro Paese ha condotto e conduce una instancabile azione di controllo e pattugliamento del Sud del Mediterraneo in risposta all'emergenza umanitaria che porta verso le nostre coste migliaia e migliaia di migranti che fuggono dalle povertà  e dalle guerre in Africa e nel Medio oriente. Riguardo all'emergenza Ebola, come presidente di turno della Ue, l'Italia ha rappresentato gli sforzi di coordinamento europeo operando su due fronti, così come suggerito dall'Organizzazione mondiale della sanità: aumentare il numero di strutture sanitarie nei Paesi colpiti dall' epidemia e rispondere ai requisiti di pronto intervento ove richiesti. L'Italia in tal senso sta dando il suo contributo in termini di fondi, attività di laboratorio e operatori sanitari. Il ministro Lorenzin ha concluso il suo intervento sottolineando come nessuno di questi sforzi nel campo della salute può essere implementato con successo se lasciato isolato ai singoli. "È necessaria una collaborazione ma anche una forte leadership e un forum permanente per identificare e attuare le priorità. Mai un summit GHSA è  stato così opportuno e tempestivo e il nostro Paese è particolarmente lieto della partecipazione attiva a questo incontro". “È un importante riconoscimento scientifico e culturale all’Italia, soprattutto in questo momento in cui stanno crescendo atteggiamenti ostili contro i vaccini – ha dichiarato il prof. Pecorelli - Dobbiamo intensificare le campagne informative in Europa, dove sono in crescita fenomeni anti vaccinazioni. Si tratta di un’operazione che l’Italia intende condurre con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori, incluse le Università. Per prevenire la diffusione di malattie da tempo eradicate nei paesi occidentali e che, oltre all’impatto drammatico che hanno su decessi e patologie evitabili, impongono costi rilevanti ai sistemi sanitari”. “Sul tema della salute dobbiamo rafforzare la cooperazione internazionale - ha affermato il Ministro Lorenzin - Il tema dei vaccini sarà una delle  priorità durante il semestre italiano di Presidenza Europea.  Il nostro Paese si trova al centro dell’area mediterranea e le molte crisi internazionali hanno portato a nuovi imponenti flussi migratori. È necessario rafforzare i controlli nei confronti di malattie endemiche riemergenti come polio, tubercolosi, meningite o morbillo. Se vogliamo evitare il collasso dei sistemi sanitari del Vecchio Continente dobbiamo rafforzare i processi di vaccinazione verso tutte le persone che vivono in Europa. L’Italia, attraverso l’operazione Mare Nostrum, ha svolto oltre 80.000 controlli sanitari negli ultimi mesi. Abbiamo già sufficiente esperienza per coordinare campagne di prevenzione contro nuove possibili epidemie”. “Ma l’impegno dell’Italia per questa campagna – ha proseguito Pecorelli – a favore della vaccinazioni si realizzerà anche con il coinvolgimento degli atenei, partendo da importanti esperienze già maturate con il progetto Salute 10+, promosso da Healthy Foundation in due Regioni, Lombardia e Veneto. Iniziativa che ora si estenderà in altre 7 Regioni, andando nelle scuole medie a parlare ai ragazzi (e ai docenti) di corretti stili di vita e vaccinazioni. Il progetto sarà presentato il 3 novembre a Roma, nel corso dell'incontro sulle politiche vaccinali promosso da Ministero Salute e AIFA nell'ambito degli eventi del semestre di presidenza italiana".».

Il testo ministeriale fa riferimento al vertice di Giacarta, dove però l’attenzione era per le infezioni animali. Infatti il comunicato numero 116 del 20 agosto 2014 rivela:

«Il Ministero della Salute al meeting internazionale sulle zoonosi a Giacarta. Esperti mondiali a confronto su Ebola, malattie infettive, vaccini e resistenza agli antibiotici. Il Ministero della salute ha partecipato con una propria delegazione al meeting internazionale ad alto livello sulle zoonosi (malattie infettive trasmesse da animali, tra le quali rientrano le febbri emorragiche come la Malattia da virus Ebola) appena concluso a Giacarta, organizzato dal Governo indonesiano, sotto l'egida delle principali organizzazioni sanitarie internazionali: Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura ( FAO) , Organizzazione mondiale per la Sanità Animale (OIE). Tra i temi principali in discussione l’importanza delle vaccinazioni di massa e il problema della resistenza agli antibiotici. In particolare l'Italia ha assunto la guida di uno dei gruppi di lavoro che coordineranno le azioni necessarie alla prevenzione delle zoonosi, oltre a partecipare ad altre rilevanti linee di attività di identificazione e contrasto, previste nell'ambito dell' "Agenda globale per la sicurezza sanitaria" (GHSA). Il meeting ha offerto l'occasione per discutere e valutare, congiuntamente con i partners europei ed internazionali, oltre che con OMS, FAO ed OIE, le azioni più idonee a contrastare la diffusione delle zoonosi, che costituiscono circa il 70% di tutte le patologie infettive. Relativamente alle febbri emorragiche, il Ministero della salute ricorda che informazioni ed indicazioni per la gestione di sospetti o di eventuali casi di febbri emorragiche sono state diramate sin dal 2006, e puntualmente richiamate alle strutture del Servizio Sanitario Nazionale e di frontiera fin dall'inizio dell'attuale epidemia, con nota del 4 aprile scorso. Esse vengono peraltro costantemente riviste, sulla base dei periodici aggiornamenti sulla valutazione del rischio da parte di OMS e dell' European Center for Disease Prevention and Control (ECDC), che monitorano a livello internazionale l'andamento dell'epidemia in corso in Africa occidentale».

Zoonosi: neonati, bambini e adolescenti italiani alla luce del decreto legge 73/2017 e della legge 119/2017, sono considerati e trattati dalle autorità peggio del bestiame, ovvero con criteri zootecnici ma non umani.

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